Le origini di Treviso sono piuttosto incerte. Il nome, probabilmente, deriva dal latino Tervisus che significa “tre colline”, che corrispondono alle attuali piazza Duomo, Piazza dei Signori e Sant' Andrea, su cui erano edificati i primi insediamenti.
Dopo la conquista romana della Gallia Cisalpina, la cittadina di Tarvisium divenne municipio romano (in seguito alla legge Roscia con la quale Cesare, nel 49 a.C., estense la cittadinanza romana alle popolazioni della "Gallia Togata"), quindi sede di attività amministrative e commerciali.
In epoca romana, comunque, Treviso fu un centro di minore importanza rispetto a Oderzo, Aquileia e Ceneda. La città, tuttavia, con le sue caratteristiche vie d’acqua e il rigoglioso paesaggio, suscitò l’interesse di Augusto, che aveva compreso l’importanza strategica del fiume Sile, principale collegamento con il mare e con la città di Altino, porto marittimo sull’Adriatico.
La decadenza dell'impero romano coinvolse anche Tarvisium. La città fu contesa tra Goti e Bizantini, cui succedettero i Longobardi e i Franchi. Verso il 911 la città fu saccheggiata dagli Ungheri e nel 1014 si costituì in comune indipendente.
Treviso si sviluppò grandemente, s'ingrandì e si arricchì di magnifiche case affrescate. La città si animava di feste e celebrazioni che richiamavano fra le sue mura gente di tutta Italia. Nel XIII secolo, anche Treviso visse la crisi del comune e l'affermarsi del governo signorile. I primi ad impossessarsi di Treviso furono gli Ezzelini che dominarono con ferocia il territorio tra il 1237 e il 1260. Nel '300 la Marca fu coinvolta in guerre e saccheggi.
Dopo il 1509 Treviso fu trasformata in fortezza e dotata delle sue celebri mura. Sotto la guida dell'architetto ingegnere idraulico veronese Fra' Giocondo, la città subì una grande traformazione: furono eretti imponenti bastioni ed eseguite grandi opere idrauliche dentro e fuori le mura, i borghi furono ristrutturati e le porte d'accesso alla città divennero tre ( Porta San Tommaso, Porta Santi Quaranta, Porta Altinia). La capacità difensiva di Treviso fu enormemente potenziata. La città passò sotto l'autorità austriaca e poi al regno italico per tornare nuovamente all'Austria nel 1813. In quel periodo andarono perdute opere d'arte, furono abbattuti importanti palazzi, soppressi molti monasteri e danneggiate molte delle antiche facciate affrescate.
Nel '900 Treviso e il suo territorio si trovarono immersi nella Grande Guerra, tanto che un po' dovunque, nel Trevigiano, vi sono tracce nella toponomastica (Moriago della Battaglia, Nervesa della Battaglia, Sernaglia della Battaglia etc.), resti di trincee, tabelle, reperti conservati nei Musei, mausolei e monumenti ai caduti. Insomma, la I Guerra Mondiale fu davvero per la Marca una "Grande Guerra". La città fu molto bombardata, un terzo delle case furono distrutte o danneggiate gravemente. Ancor di più Treviso soffrì per i bombardamenti aerei durante la Seconda Guerra Mondiale, che causarono migliaia di vittime e distrussero molti edifici pubblici e monumenti di notevole interesse storico ed artistico. Per la popolazione gli anni di guerra furono durissimi: finirono nel 1945 quando partigiani e popolo liberarono la città e la provincia.
Dopo la conquista romana della Gallia Cisalpina, la cittadina di Tarvisium divenne municipio romano (in seguito alla legge Roscia con la quale Cesare, nel 49 a.C., estense la cittadinanza romana alle popolazioni della "Gallia Togata"), quindi sede di attività amministrative e commerciali.
In epoca romana, comunque, Treviso fu un centro di minore importanza rispetto a Oderzo, Aquileia e Ceneda. La città, tuttavia, con le sue caratteristiche vie d’acqua e il rigoglioso paesaggio, suscitò l’interesse di Augusto, che aveva compreso l’importanza strategica del fiume Sile, principale collegamento con il mare e con la città di Altino, porto marittimo sull’Adriatico.
La decadenza dell'impero romano coinvolse anche Tarvisium. La città fu contesa tra Goti e Bizantini, cui succedettero i Longobardi e i Franchi. Verso il 911 la città fu saccheggiata dagli Ungheri e nel 1014 si costituì in comune indipendente.
Treviso si sviluppò grandemente, s'ingrandì e si arricchì di magnifiche case affrescate. La città si animava di feste e celebrazioni che richiamavano fra le sue mura gente di tutta Italia. Nel XIII secolo, anche Treviso visse la crisi del comune e l'affermarsi del governo signorile. I primi ad impossessarsi di Treviso furono gli Ezzelini che dominarono con ferocia il territorio tra il 1237 e il 1260. Nel '300 la Marca fu coinvolta in guerre e saccheggi.
Dopo il 1509 Treviso fu trasformata in fortezza e dotata delle sue celebri mura. Sotto la guida dell'architetto ingegnere idraulico veronese Fra' Giocondo, la città subì una grande traformazione: furono eretti imponenti bastioni ed eseguite grandi opere idrauliche dentro e fuori le mura, i borghi furono ristrutturati e le porte d'accesso alla città divennero tre ( Porta San Tommaso, Porta Santi Quaranta, Porta Altinia). La capacità difensiva di Treviso fu enormemente potenziata. La città passò sotto l'autorità austriaca e poi al regno italico per tornare nuovamente all'Austria nel 1813. In quel periodo andarono perdute opere d'arte, furono abbattuti importanti palazzi, soppressi molti monasteri e danneggiate molte delle antiche facciate affrescate.
Nel '900 Treviso e il suo territorio si trovarono immersi nella Grande Guerra, tanto che un po' dovunque, nel Trevigiano, vi sono tracce nella toponomastica (Moriago della Battaglia, Nervesa della Battaglia, Sernaglia della Battaglia etc.), resti di trincee, tabelle, reperti conservati nei Musei, mausolei e monumenti ai caduti. Insomma, la I Guerra Mondiale fu davvero per la Marca una "Grande Guerra". La città fu molto bombardata, un terzo delle case furono distrutte o danneggiate gravemente. Ancor di più Treviso soffrì per i bombardamenti aerei durante la Seconda Guerra Mondiale, che causarono migliaia di vittime e distrussero molti edifici pubblici e monumenti di notevole interesse storico ed artistico. Per la popolazione gli anni di guerra furono durissimi: finirono nel 1945 quando partigiani e popolo liberarono la città e la provincia.
Nessun commento:
Posta un commento