sabato 14 maggio 2011

Tre simboli di Treviso

DUOMO
La Cattedrale di San Pietro Apostolo è il principale luogo di culto di Treviso e sede della diocesi locale. La cattedrale, consacrata a san Pietro Apostolo, Si affaccia su piazza del Duomo, caratterizzata da una forma piuttosto asimmetrica e allungata.
Le sue origini risalgono all'età paleocristiana e fu costruita in un'area centralissima della città, dove, come testimoniano i reperti, sorgevano un tempio, un teatro e, forse, delle terme. Tra l'XI e il XII secolo l'area assunse l'impianto attuale e lo stesso duomo fu modificato secondo lo stile romanico (di questo periodo è la cripta). Nel Settecento si preferì demolire l'edificio per ricostruirlo in stile neoclassico, seguendo il progetto dell'architetto castellano Giordano Riccati.
Il Duomo è caratterizzato da sette cupole, cinque poste nella navata centrale ed altre due che chiudono le cappelle. La facciata attuale, del 1836, è costituita da un’ampia scalinata coronata da un imponente pronao a sei colonne ioniche. Ai lati della scalinata sono posti i due leoni stilofori in marmo Rosso di Verona che reggevano il protiro dell'edificio romanico. L'unico reperto dell'età romanica ancora esistente è l'antico portale, ricostruito verso l'interno nel 2005. Sul lato destro dell'edificio, verso Calmaggiore, si può notare un bassorilievo romano raffigurante una baccante inglobato nella muratura.
L'interno si presenta a tre navate, con cappelle laterali e tre absidi finali; sotto di essi l'antica cripta con le tombe dei Vescovi della città. Nel tempio sono sepolti due beati: le spoglie del vescovo della città beato Andrea Giacinto Longhin il beato Arrigo da Bolzano, morto a Treviso nel 1315.
Al centro si trova l'altar maggiore, profondo quanto la navata caratterizzato da diversi apparati decorativi quali l'affresco del catino absidale o gli stalli del coro, dedicati ai canonici e ai presbiteri durante le grandi concelebrazioni episcopali. L'altare, consacrato dal Vescovo Paolo Magnani nel 1999, è costituito dal primitivo sarcofago che conteneva la spoglie del Beato Andrea Giacinto Longhin.
Di notevole importanza è l'organo monumentale, costruito dalle ditte Kuhn e Hradetzky nel 2000, in occasione dell'Anno giubilare, a trasmissione meccanica e collocato in una cappella laterale al centro della navata.
La tozza mole del Campanile deve la sua incompletezza, secondo la tradizione, all'opposizione dei Dogi di Venezia onde impedire che potesse superare in altezza quello della Basilica di San Marco.

SAN NICOLO’
La chiesa di San Nicolò, per dimensioni, è la più grande costruzione del genere della città, superando anche il Duomo.
La chiesa si trova sulla riva sinistra del Sile, ed  annesso all'edificio è l'ex convento dei domenicani, oggi seminario vescovile.
L'edificio fu costruito all'inizio del XIV secolo dai Domenicani grazie ai 70.000 fiorini che aveva lasciato il trevigiano fra' Niccolò Boccassino, più noto come papa Benedetto XI. Si sa tuttavia che già dal 1231 il governo locale finanziava dei progetti per la costruzione di una chiesa ad una navata. Restaurata a metà Ottocento, ha subito gravi danni durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Lo stile della costruzione è gotico: le forme sono infatti semplici e massicce, ma al contempo eleganti e proiettate verso l'alto. L' abside gotica è particolarmente slanciata, con tante finestre molto alte e strette fra nervature sottili. La pianta, a croce latina, è partita in tre ampie navate. Le colonne, che reggono il semplice soffitto ligneo carenato, riportano affreschi di Tomaso da Modena e della sua scuola. A ciascuna navata corrisponde un abside; in quello centrale, il presbiterio, si trova il monumento funebre di Agostino Onigo. Sempre nell'abside si trova una tavola raffigurante Madonna in trono con angelo musicante. Sulla navata di destra, in posizione sopraelevata, si trova il grande organo di Gaetano Callido con le ante dipinte da Giacomo Lauro. A fianco trova sede un grande affresco rappresentante San Cristoforo.
Da ricordare i particolari raffiguranti Ugo di Saint-Cher e Nicolò di Rouen, ritenute le prime opere pittoriche a riportare rispettivamente degli occhiali e una lente d'ingrandimento

LOGGIA DEI CAVALIERI
La Loggia dei Cavalieri si erge in Via Martiri della Libertà ed è unica nel suo genere in Europa. L’edificio fu realizzato nella seconda metà del Duecento, all’epoca del podestà Andrea da Perugia. Inizialmente, servì come luogo per convegni e conversazioni, nonché per il gioco degli scacchi ed altri svaghi, esclusivamente riservati a nobili e cavalieri. La sua destinazione cambiò verso la fine del 1388, quando su Treviso si estese il governo della Serenissima. A partire da quell’anno, l’edificio cadde in rovina; intorno al 1550, dentro la Loggia fu costruita addirittura una casa. Poi la Loggia fu adibita a deposito di legname e di botti; nella seconda metà dell’Ottocento fu utilizzata come deposito e rivendita di casse da morto. Nel 1889 la Loggia fu acquisita dal Comune di Treviso, e intorno al 1910 subì un profondo restauro.
La Loggia è un’architettura singolare, di grande semplicità e leggerezza, tipico esempio di quel romanico trevigiano che risente dell'eleganza bizantina lagunare. E' una sorta di piazza coperta in mattoni e a pianta quadrilatera irregolare, con un tetto in coppi. E’ aperta su ognuno di tre lati da cinque arcate su esili colonne quadrate in pietra d’Istria, con capitello liscio. La copertura piramidale, quasi un enorme cappello, è molto sporgente su modiglioni lignei sagomati ed ha una complessa struttura interna, nascosta da un soffitto ligneo a travicelli. Nello spazio interno s’innalza una grossa colonna, per metà in granito violetto, su cui grava gran parte del peso della copertura.
Inizialmente l’edificio era tutto affrescato. La decorazione fu rinnovata già nel 1313 con ricchi ornati policromi a fasce geometriche e vegetali, stilizzate. L’esterno fu abbellito da un fregio con scene di cavalieri, mentre l’interno fu decorato con scene tratte dal francese "Roman de Troie". Qualche resto di queste decorazioni si scorge ancora, specialmente nei sottarchi. Restaurato nel 1911, l'edificio fu danneggiato dai bombardamenti nel 1944 e poi ricostruito col materiale originale. A partire dalla metà degli anni ’60 del Novecento, prima dell’ultimo restauro, la Loggia ha ospitato a lungo un suggestivo mercatino di libri usati e di giocattoli.

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